Pensare con il cuore, sentire con la mente

9 / 2018     RU / ITA
Pensare con il cuore, sentire con la mente
Eleonora Bonacossa dottoressa in scienze umanistiche con Master of Science in Management, esperta di leadership, fondatrice e direttrice dell’Istituto di Consulenza e Coaching per leadership globale, membro del board della sezione tedesca della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice (CAPP) con sede in Vaticano e con sezioni in diversi paesi del mondo e membro dell’organizzazione mondiale di donne professioniste Soroptimist International
Una brillante lady leader che ha tenuto discorsi dalle tribune più importanti in Europa, dalla Camera dei Lord a Londra all’Aula delle udienze Pontificie in Vaticano, ci parla delle sfide che si trova ad affrontare l'umanità.

LT: Eleonora, di che cosa si occupa il Suo Istituto?

ELEONORA BONACOSSA: Il futuro è ciò che mi muove e questa spinta al futuro è espressa molto bene nel logo e nel claim: «ARETA new perspectives for leaders»*. Se guardiamo il logo, è rappresentato da una testa rivolta verso destra che guarda in avanti, verso il futuro mentre le parole, che danno forma e contenuto alla testa, sono gli elementi e i valori costitutivi della mia consulenza: integral human development, human flourishing, common good, excellence, innovation, perspectives, leadership, empathy ecc.
Al centro della testa possiamo vedere un cuore rosso: è un cuore che pensa: come persone e come leader possiamo svilupparci e progredire solo se allineiamo cuore e cervello, azioni e valori.
Il nome ARETA deriva dal greco Areté che significa «coltivare la virtù». L’areté è ció che permette alla persona di sviluppare al meglio le sue potenzialità, che possono essere impiegate sia per un sano successo professionale ed economico che per il servizio del bene comune. In altri termini, Areté aiuta a formare le qualità di un vero leader.
Quando parlo di leadership non parlo di titoli, posizioni e capacità di prendere decisioni difficili. Prima di tutto, mi riferisco a una persona che con la sua vita influenza altre vite. Un vero leader è molto ben consapevole che la sua presenza, le sue parole, azioni, silenzi, valori e comportamenti, in una parola il suo esempio abbia un impatto fortissimo sul suo team che si trova sotto la sua gestione. Perciò la responsabilità più significativa del leader è quella di creare un ambiente lavorativo nel quale le grandi idee possano prosperare e svilupparsi.

Quali sono i principi di base, i pilastri del suo programma?

Tutti noi poggiamo i piedi sulla Terra, sullo stesso pianeta e viviamo tutti gli stessi profondi sconvolgimenti globali: crisi globali della finanza, scarsità di risorse, aumento di tasso di povertà, guerre, robotizzazione avanzanta ed inarrestabile, digitalizzazione che hanno cambiato per sempre la società. La Terra così come tutta l’umanità necessita di nuovi orientamenti, dunque modelli e paradigmi che offrano la possibilità di un vero rinnovamento sociale e personale, di conseguenza non delle stesse idee che hanno originato tali problemi. Per far ciò abbiamo bisogno di fermarci e di porci alcune domande fondamentali: Perché i nostri comportamenti, nonostante siano mossi da buone intenzioni, generano risultati deludenti? Che cosa ci tiene bloccati ai vecchi sistemi operativi? Che cosa possiamo fare per trasformare all’origine le situazioni, i problemi che ci rendono ostaggi di modelli del passato? I leaders di oggi sono chiamati a confrontarsi con queste sfide.
A fronte di quanto sopra menzionato, ritengo che lo stile di leadership più consono ed adatto ad aiutare i leaders sia il modello offerto dalla Trasformational Leadership. I leader trasformazionali possiedono forti valori di base, orientano le loro azioni al raggiungimento di obiettivi precisi, sanno incoraggiare gli altri, forniscono supporto e riconoscimenti, suscitano le emozioni nelle persone, riescono a guardare aldilà del loro interesse personale e sono in grado di motivare il loro team ad agire allo stesso modo.
L’Istituto di Consulenza e Coaching per leadership globale ARETA si ripropone dunque di aiutare i leader ad «usare» l’attività professionale come una forza virtuosa, affinché si realizzi quella nuova cultura del business che molti auspicano: una cultura del business più umana e rispettosa.

Quali sono le competenze che le persone possono ottenere dopo aver seguito il suo Mastercalss in Smart Leadership?

In seguito alla nostra interazione durante i masterclass i clienti acquisiscono le seguenti conoscenze e abilità:
– la capacità di osservare un problema da numerose e differenti prospettive, riuscendo così a considerare la diversità e l’inclusione come risorse;
– l’abilità di «pensare con il cuore e di sentire con la mente»;
– la libertà di agire secondo i valori umanistici, ma in modo che le loro azioni siano aderenti ed allineate ai propri valori di riferimento
– la competenza per poter insinuare nel proprio team gli stessi valori profondi in cui credono, affinché l’azienda e le persone che ci lavorano possano crescere;
– tools pratici per potersi sentire a proprio agio anche in contesti internazionali.
Particolare attenzione è destinata alle donne leader, visto che proprio le donne sono esperte nel trovare risorse e come nessun altro hanno capacità di costruire relazioni. In questi ambiti hanno un’esperienza molto ricca, perciò le business lady di oggi sono in grado di trovare soluzioni in qualsiasi situazione. Proprio a loro è dedicato il Seminario Masterclass per Female Leadership «Vuoi diventare una Smart Leader?» che si svolgerà il 28 novembre a Novosibirsk.

Dove ha studiato e quali sono le fonti dove attinge le Sue conoscenze oggi?

Per me la conoscenza è una grande passione, il che mi caratterizza in maniera unica sia come persona sia come leadership coach: credo fortemente nel life-long-learning.
Ho svolto studi umanistici a Bologna presso l’università più antica del continente europeo Alma Mater Studiorum. Qui ho studiato le lingue (inglese francese, tedesca, italiana e angloamericana) e le letturature europee. Questo percorso mi ha portato nel campo pubblicistico in Germania e in Italia, dove ho lavorato per sette anni.
In seguito ho frequentato il Master of Science in Social Management presso la Scuola di Direzione Aziendale Bocconi di Milano. In Bocconi ho avuto la grande chance di riscontrare cosa significhino eccellenza, efficienza e produttività. Al Master in Social Management è poi seguito un decennio circa di attività professionale come consulente, durante il quale mi sono occupata di gestione dei grandi donatori. per enti non-profit come associazioni e fondazioni.
Dopo un po’ di tempo ho scoperto la Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice che organizzava corsi di alta formazione in Magistero sociale in collaborazione con la Pontificia Università Lateranense, mentre nell’ottobre del 2011 ho avuto l’onore di poter rivolgere un breve messaggio di saluto al Santo Padre, allora Benedetto XVI da parte della delegazione tedesca. Che onore parlare ad un Papa!
Poi ho frequentato un Corso di Formazione compatto in coaching breve orientato alla soluzione presso l'Asgodom Coach Akademie di Monaco di Baviera per poter offrire in seguito ai miei clienti — che necessitano un Kickoff per cambiare — un metodo relativamente breve focalizzato sulla ricerca di soluzioni.
Ma le idee, i contenuti e i metodi in assoluto più innovativi che abbia mai sperimentato nella vita sono quelli appresi nel Corso di online learning offerto dal Massachussets Institute of Technologyю Il corso «Leading from the emerging future» è basato sulla Teoria U (U Theory) sviluppata dal Professore tedesco Otto Scharmer. La «Teoria U» detta anche «Teoria del punto cieco della leadership» è un approccio innovativo di Change Management e pure un modello manageriale e di leadership «disruptive » tra i più apprezzati al mondo, anche al livello statale.

Ma veramente Lei si trova sempre in movimento? Cosa fa per «ricaricare le pile» e trovare nuove energie ed informazioni?

La mia più grande fonte d’ispirazione e di «ricarica» è la natura. Qualche anno fa ho affittato un pezzo di terreno per trasformarlo in quello che io chiamo food-forest** (perché suona benissimo) e non semplicemente orto. Lì troviamo alberi da frutto bellissimi, verdure, una vite che mi regala uva deliziosa e pomodori che riescono perfino ad emozionarmi quando li mangio. Nonostante la mia food-forest richieda ovviamente molto adoperamento, trovo che questa attività rappresenti un buon metodo per equilibrare la mia attività professionale, di lavoro puramente intellettuale, dandomi la possibilità di impegnarmi in qualcosa di concreto e manuale come lavorare la terra.
È anche un ottimo modo di sviluppare resilienza e umiltà, in quella situazione per esempio, in cui si constata amaramente che le coltivazioni – tanto intensamente curate- nel giro di una notte sono state praticamente divorate dalle lumache (ride).
Quali sono i temi di attualità che si sente in dovere di portare all’attenzione pubblica in Vaticano, alla Camera dei Lord, alla Camera di Commercio Italiana e durante altri incontri importanti ai quali Lei partecipa regolarmente in veste di speaker?
Siccome ho da sempre vissuto tra due paesi e tra due culture, quella italiana e quella tedesca, ho vissuto sempre in un contesto internazionale, mi sento cittadina non solo europea ma del mondo. Le disuguaglianze sociali mi addolorano, così come assistere ad atteggiamenti irresponsabili delle persone nei confronti del pianeta Terra! È la nostra casa, mia e vostra! E la propria casa va rispettata e amata!
C’è inoltre un altro tema che mi sconvolge da sempre, ovvero tutte le forme di violenza perpetuate e praticate sulle donne e che continuano purtroppo ad essere tollerate in tutto il mondo. Questo è stato anche un motivo per cui sono entrata nell’organizzazione Soroptimist International, la più grande organizzazione internazionale di donne lavoratrici che ha come missione aiutare donne e ragazze con progetti locali e globali.

Che cosa pensa che l'attenda di interessante in Siberia? Che immagine ha delle donne e degli uomini siberiani? Quali sono le conoscenze da scambiare con loro?

Il mio futuro viaggio a Novosibirsk a fine novembre mi riempie di eccitazione, di curiosità e di pre-gioia. Sarà il mio primo viaggio in Russia e sono molto felice di andare in un luogo molto lontano, a me completamente sconosciuto. Ora posso solo immaginare come potrà essere: ricca di una natura incontaminata e con distanze sconfinate.
Le idee e i pensieri sono liberi di andare ovunque. Personalmente ho tante cose da condividere con la business community siberiana, specialmente legate alle ultimissime scoperte sui modelli di leadership e management che sembrano funzionare meglio di altri. Detto questo penso che vorrò anche tanto ascoltare ed osservare.

*ARETA: nuove prospettive per i leader
** foresta commestibile